La Storia
Il fascino del fiume Po, le passioni della sua gente, le terre della Pianura Padana che si estendono nella provincia di Reggio Emilia, tutti quei miti così ben raccontati dalla creatività di Cesare Zavattini, dal genio di Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi, dalle scene dei film di Peppone e Don Camillo sono la culla della Cipolla Borettana.
La Coltivazione
La Cipolla è una pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Liliacee, provvista di bulbo.
I bulbi hanno dimensioni molto variabili, dai 2 ai 9 cm di diametro e quelli di 3-5 cm sono i più ricercati per la produzione dei sottoli e sottaceti. Nel nostro orto coltiviamo la Cipolla Borettana perché un orto non è mai veramente tale se non ospita la Borettana.
Appena raccolta è dolce, succosa e croccante, ottima da mangiare anche cruda. Dopo la raccolta si può conservare per molti mesi.
Eventi & News
Eventi, manifestazioni, partecipazioni a fiere e mercati, cene a tema e articoli rappresentano un modo per far conoscere i territori e la varietà e ricchezza dei loro prodotti.
La ricchezza di varietà vegetali, tra cui la Cipolla Borettana, che in un tempo antico sono state scelte, selezionate e conservate dagli agricoltori, rappresenta il marchio di qualità delle produzioni ancora oggi diffuse sul territorio.
La Cipolla Borettana è iscritta nel registro della biodiversità della regione Emilia-Romagna. Biodiversità è tradizione, cultura, identità, eccellenza.
Tra Arte e Letteratura
La Cipolla è un cibo antico. Coltivata già nell’antica Mesopotamia, è raffigurata negli affreschi delle tombe egizie.
Nella Bibbia la Cipolla è ricordata con nostalgia dagli ebrei erranti nel deserto del Sinai “Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cocomeri, dei meloni, dei porri, delle cipolle e dell’aglio (Nm 11,5)”.
Nel corso del tempo la Cipolla è stata
rappresentata, dipinta e raccontata da pittori, scrittori e poeti.